La cialledda è un piatto tipico della tradizione contadina e si prepara soprattutto in Puglia e Basilicata. Emblema della cucina povera e contadina, la cialleda è un esempio classico della capacità delle vecchie generazioni di fare di necessità virtù.
Per non sprecare gli avanzi di pane li si abbinava a verdure di stagione, diventando un pasto sostanzioso e ricco di sapore.
La cialledda fredda, nota anche come “colazione del mietitore”, aiutava i braccianti lucani ad iniziare al meglio la giornata di lavoro nei roventi campi di grano di luglio, è un piatto prettamente estivo, rinfrescante e leggero.
La versione calda era invece generalmente un piatto serale e invernale, preparato di volta in volta quello che offriva l’orto.
La Cialledda veniva abitualmente servita in un grande piatto di terracotta messo al centro della tavola. L’elemento base è il pane di Matera ma, in alternativa, è possibile usare anche quello di Altamura che, forse, si trova più facilmente anche in altre regioni d’Italia.
Di una semplicità e di un sapore antico e ricco, la cialledda fredda è l’emblema della città di Matera e della cultura rurale che per secoli ha impregnato questa città riporta indietro nel tempo chi ha vissuto l’estate nelle aie delle masserie e nei campi, tra duro lavoro e ritmi in accordo con le stagioni.
La ricetta
Ingredienti:
- PANE RAFFERMO 500 gr
- POMODORO 250 gr
- CIPOLLA ROSSA 100 gr
- CAROSELLI (O CETRIOLI) 150 gr
- OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA q.b.
- SALE MARINO q.b.
- ORIGANO q.b.
Tagliate il pane raffermo in fette spesse circa 3 cm e poi a pezzetti e lasciatelo in ammollo in acqua fredda per poco tempo. Strizzatelo delicatamente e sistematelo in una terrina. Conditelo poi con i pomodori lavati e tagliati a pezzetti, i caroselli tagliati a fettine e la cipolla tagliata sottile, mescolate per amalgamare i sapori. Condite poi con sale, origano e abbondante olio e mescolate ancora. Potete servire subito la cialledda fredda oppure lasciarla riposare in frigo per mezz'ora prima di gustarla: sarà ancora più saporita.