Ciao a tutti i lettori del blog “Oh My Foody Stories”. Mi chiamo Veronica Tomaselli e sono una pedagogista. Vi racconterò di come la vita mi ha portato ad appassionarmi al mondo del vino, una passione senza tempo e di cui non ne ho mai abbastanza. Per farlo dovrò andare a ritroso nel tempo, neppure tanto, e cioè al periodo dell'adolescenza.

Mamma Elvira
Bar, piadinerie, pizzerie e ristoranti furono, saltuariamente e per diversi anni, i miei primi lavoretti, tutte attività dove l’enogastronomia giocava un ruolo da protagonista. Compiuti i vent'anni, intrapresi gli studi universitari e per poter sostenere le spese nacque in me l'esigenza di cercare un lavoro che trovai, senza gran fatica, presso un’enoteca nel centro storico di Lecce. Ricordo che mi ritrovai sin da subito a vivere in una nuova dimensione piacevolmente caotica, fatta di incontri, conoscenze e scambi di opinioni con persone del luogo a cui proponevo i vini delle cantine di cui erano già appassionati e le novità da testare. C’erano poi i turisti, tanti e desiderosi di scoprire la cucina tradizionale pugliese e i famosi vini italiani di cui eravamo ampiamente forniti che facevano da collante tra me e tutto ció che mi circondava. Più passava il tempo e più avevo modo di osservare, imparare e mettere in pratica in prima persona la promozione del territorio, la degustazione, la vendita. Per le emozioni vissute durante questa incredibile ed indimenticabile esperienza, non smetteró mai e poi mai di ringraziare l'enoteca "Mamma Elvira";  per me ha rappresentato la culla di quella che si è poi trasformata in una passione che nutro e coltivo ancora oggi tanto da aver approfondito l’argomento fino a formarmi con l'Associazione Italiana Sommelier, 

Ricordi lontani
Si dice che per capire dove stiamo andando bisogna prima sapere da dove veniamo e proprio per questo, nel mio breve racconto basato sulle origini della mia passione per il vino, non posso che citare alcuni ricordi frammentari di quando da bambina osservavo incuriosita mio padre e mio nonno intenti a fare del loro meglio e con strumenti rudimentali nei processi di produzione del vino. Agli occhi di una bambina, la cui fantasia non ha limiti ne confini, il processo della trasformazione da uva in vino era pura magia, un'incantesimo che ancora oggi mi emoziona, seduce e conquista i miei piatti e quelli di tutta la cucina italiana, dai più semplici a quelli dei grandi chef stellati. 

Il mio consiglio
Un libro per sognare e un calice di vino per lasciarsi andare.